Il nome è coniato sul momento: Andrea Pagani Electric Trio. La verità è che il concerto del pianista romano allo Zen.0 col suo attuale ensemble (Andrea Pagani Trio) è previsto per venerdì 16 Ottobre e presenterà pezzi firmati dallo stesso Pagani “Ma in pratica ci troviamo qui anche oggi a fare il rimpiazzo!” spiega il musicista, che ha sostituito infatti, anche per la sera di venerdì 9 Ottobre, Alessandro Gwiss e Gabriele Coen i quali hanno disdetto la loro presenza. Il trio in questione, quindi, è totalmente improvvisato: Pagani si è rivolto per questa sorta di jam session a due buoni amici, Mimmo Catanzariti al basso e Gigi Zito alla batteria, proponendo un set di brani cover di grandi successi della musica jazz e fusion internazionale. “Con loro ci troviamo bene umanamente, quando suoniamo ci divertiamo e sapevo che, dovendomi arrangiare in poco tempo, erano le persone giuste su cui far conto”.
Il trio è accolto in un bel contesto, quello del piccolo, piacevole e ancora troppo poco noto locale di Prati che soffre molto la concorrenza dello storico vicino Alexander Platz. Non distanti dai tavolini e dagli ascoltatori, i musicisti sono circondati da ritratti incorniciati dei grandi della musica jazz come Charlie Parker, Dizzie Gillspie, Miles Davis, Duke Ellington e Thelonious Monk.
La loro musica prende da subito: Andrea Pagani riesce a fare quello che da molti non ci si aspetterebbe nemmeno su pianoforte, con la sua tastiera elettrica, pigiando sui tasti con energia e tecnica e producendo suoni ben legati a ritmo spedito e leggero; detta i tempi agli altri ed è il più incisivo dei tre. Zito accarezza i piatti, spesso usa le spazzole anche per battere sui tamburi, Catanzariti propone dei begli assolo al suo basso a 4 corde ed al termine di una serie di brani tirati un po’ per le lunghe – ma a noi non sono dispiaciuti – Pagani esclama, ironico: “finito?!”. Le loro facce dicono tutto: sono simpatici, si guardano e ammiccano mentre suonano, lanciandosi messaggi in codice, si capiscono al volo e per via di questa evidente sintonia ci coinvolgono: spesso anche il carattere di un artista influisce sulla buona riuscita di una serata “fuori programma” come questa.
Dopo l’intervallo e la piacevole chiacchierata/intervista, i tre riprendono all’insegna del blues, comunicando grande relax con il loro swing morbido, in una splendida versione di “You dont’t konw what love is”. Il repertorio e vario, leggero, da notare anche un bellissimo arrangiamento di “Take the “A” train”.
Pagani di esperienza e buoni riscontri alle spalle ne ha già parecchi: oltre al pianoforte, suona anche il sax contralto, ha partecipato in quartetto al “Villa Celimontana Jazz Festival” (1995) e al “Massenzio Estate” (1995); ha intrapreso un percorso di due anni con il gruppo Acid Jazz U.S.L. ed in seguito ha assaporato tutt’altri generi con i K-Six, una band funky-black. Nel 1998 è autore delle musiche del film “Una rosa prego” di Vincenzo Marra, in concorso al Festival internazionale di Bastia (Corsica), e nel 1999 entra a far parte della band del bluesman Roberto Ciotti, col quale maturerà un percorso importante fino ad oggi, partecipando a moltissimi festival importanti.
È nel 2002 che arrangia e incide il disco “Behind The Door” di Roberto Ciotti e nel 2003 compone, arrangia e produce insieme a Giggi Pezzi il disco “Vita Iners”, con il gruppo U.S.Z. fino ad arrivare, nel 2005 alla realizzazione del suo primo album da solista “For The Sea” e nel 2007 incide il disco “Blue Joshua Side” con l’Orchestra Swing Blue Joshua Band di Al Joshua, con la partecipazione di Minnie Minoprio. In trio incide “Le Storie D’amore” per il mercato Giapponese (etichetta Pony Canyon) prodotto da Makoto Kimata (già produttore di McCoy Tyner, Kenny Drew, Chet Baker, Benny Golson, Art Blakey, Freddie Hubbard, Hank Jones e molti altri) con il quale vince un Gold Disc Award, premio della critica dato dall’autorevole rivista giapponese Swing Journal. Ancora molti progetti, partecipazioni e produzioni si susseguono nella sua carriera e nel Dicembre 2008 esce il suo terzo disco da solista, “Andrea Pagani Plays Puccini”, prodotto da Makoto Kimata e pubblicato dall’etichetta giapponese Mojo Records.
Musica